Testata: Cesalpino
Editore: Cesalpino
Facendo seguito all’articolo titolato “Sviluppo (in)sostenibile e sistemi sa nitari: la lezione della pandemia” di Eduardo Missoni, Docente di salute globale e sviluppo, Centro di ricerche sulla gestione dell'assistenza sanitaria e sociale CERGAS, SDA Bocconi, Mi lano, apparso su questa testata, di cui condivido molti spunti e considerazioni, cerco di portare un contributo ulteriore di riflessione sui temi affrontati.
“Malattie infettive emergenti e riemer genti ...”
Anthony Fauci in un suo articolo di commiato1, afferma: “Se qualcuno avesse qualche dubbio sulla natura dinamica delle malattie infettive, per estensione, la disciplina delle ma lattie infettive, la nostra esperienza nei quattro decenni trascorsi dal riconosci mento dell'AIDS avrebbe dovuto dissipare completamente tale scetticismo.
Oggi non c'è motivo di credere che la minaccia delle infezioni emergenti di minuirà, poiché le loro cause sottostanti sono presenti e molto probabilmente in aumento. L'emergere di nuove infezioni e il riemergere di quelle vecchie sono in gran parte il risultato delle interazioni umane e dell'invasione della natura. Man mano che le società umane si espandono in un mondo progressivamente intercon nesso e l'interfaccia uomoanimale viene perturbata, si creano opportunità, spesso aiutate dai cambiamenti climatici, per far emergere agenti infettivi instabili, sal tare specie e in alcuni casi adattarsi per diffondersi tra gli esseri umani ... Oltre all'ovvia necessità di continuare a miglio rare le nostre capacità di affrontare ma lattie infettive consolidate come la ma laria e la tubercolosi, tra le altre, è ormai chiaro che le malattie infettive emergenti rappresentano davvero una sfida perpe tua. Come disse una volta uno dei miei esperti preferiti, Yogi Berra: "Non è finita finché non è finita".
Come è noto alcuni ricercatori (viro logi e infettivologi) avevano messo in all’arme le istituzioni internazionali e la comunità scientifica su possibili zo onosi, ovvero salto di specie da animali a uomo sul tipo della SARS. Esisteva no studi e ricerche già nel 2019 che paventavano per i gravi cambiamenti climatici e nell’ambiente il realizzarsi di «condizioni perfette» per lo sviluppo di zoonosi. Alla fine è arrivato Covid19 corona virus mutante (ha già avuto de cine di modificazioni dal suo insorgere). Oggi è ormai una pandemia e dobbia mo, nostro malgrado, conviverci a lun go. Sono state e saranno più «ondate». Dobbiamo comunque finire di cono scerla e imparare come curarla. Con i vaccini per ora abbaiamo operato dal versante della prevenzione. Abbiamo ancora da fare un percorso in salita.